DIGESTION CHECK

Il Digestion Check permette di risalire alle cause della cattiva digestione, un disturbo di forte impatto sulla qualità della vita di cui è difficile trovare l’origine.

Cos’è e a cosa serve?
La digestione è un processo lungo che coinvolge molti organi: sapere quali e come vengono coinvolti nel processo digestivo permette di avere un’idea più chiara e precisa di come intervenire in caso di cattiva digestione.

Le cause principali di una cattiva digestione sono:
Cattiva o insufficiente masticazione;
Carenza di enzimi digestivi;
Assunzione di bevande zuccherate e alcoliche che modificano il fisiologico pH dello stomaco;
Assunzione eccessiva di grassi e proteine animali nello stesso pasto;
Allergie, intolleranze a glutine e lattosio, reazioni avverse agli alimenti IgG-mediate possono interferire con la digestione;
Stress eccessivo;
Attività fisica o riposo subito dopo i pasti principali.


Il Digestion Check comprende valutazioni macroscopiche (aspetto, colore, consistenza, presenza di gas, presenza di materiale indigerito, presenza di sangue occulto, muco), chimiche (PH) e microscopiche (presenza di fibre, proteine, zuccheri e grassi non digeriti, cristalli).

L’esame delle feci può quindi rivelarsi di grande aiuto nella valutazione di disturbi digestivi che causano cattiva digestione e interessano l’intestino, il fegato o il pancreas.

Eventuali anomalie possono essere originate anche da pasti eccessivi, dall’assunzione di alcuni farmaci come gli inibitori della pompa protonica, da stile di vita stressante e da un’inadeguata o assente attività fisica.

Chi lo dovrebbe fare?
Ti consigliamo questo test per la cattiva digestione se hai riscontrato:

Dolori di stomaco;
Sensazione di sazietà;
Flatulenza;
Nausea e rigurgiti acidi;
Aerofagia;
Tensioni addominali;
Gonfiore addominale.


Come e dove eseguire il test?
Il test viene effettuato mediante analisi su un campione di feci, e può essere richiesto 


Preparazione all’esame: 

Le feci devono essere le prime del mattino. Raccogliere i campioni a distanza di almeno 7 giorni dall’ultima terapia antibiotica, non assumere lassativi, antidiarroici, antiacidi.

…e una volta fatto il test?
È sempre buona norma variare la propria alimentazione, senza esagerare con il consumo di zuccheri semplici e carboidrati raffinati.

È bene introdurre la giusta porzione di fibre (circa 25-30 grammi al giorno), non esagerare con il consumo di grassi e di proteine animali.

Un’alimentazione corretta e bilanciata favorisce il transito intestinale, il ripopolamento della flora batterica di batteri “buoni” e una migliore condizione di benessere dell’organismo.

È sempre importante:

Limitare la quantità di cibo introdotto ad ogni pasto, per non sovraccaricare lo stomaco e rendere il suo lavoro più difficoltoso;
Masticare e deglutire lentamente, in modo da triturare il più possibile il cibo prima che passi nello stomaco;
Scegliere il giusto abbinamento di macronutrienti: pasti ad alto contenuto di grassi e proteine sono più difficilmente digeribili, rallentano la digestione;
Scegliere il giusto esercizio fisico nel giusto momento della giornata.

Ripetizione del test
Si consiglia di ripetere il test dopo 2/3 mesi, dopo aver seguito un trattamento e aver modificato le proprie abitudini alimentari. In caso di monitoraggio terapeutico o di patologia, si consiglia di ripetere il test secondo il suggerimento del medico. In caso di difficoltà nell’interpretazione del referto o di patologie in corso, è consigliabile il parere di uno specialista in grado di fornire un supporto terapeutico mirato.